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La “sicurezza” della sigaretta

Sono trascorsi oltre dieci anni dall’entrata in vigore della normativa europea che ha introdotto l’obbligo di commercializzazione esclusivamente sigarette che soddisfano i requisiti alla norma EN 16156 “Cigarettes – Assessment of the ignition propensity”, riguardante le cosiddette sigarette a bassa propensione all’accensione (LIP – Low Ignition Propensity).

L’obiettivo principale di questa regolamentazione è la riduzione del rischio di incendi.

Ma queste sigarette stanno realmente raggiungendo lo scopo per cui sono state progettate?

Diversi enti europei hanno condotto studi in merito, rilevando una diminuzione significativa del numero di vittime causate da incendi da sigarette. Tuttavia, non emerge una chiara evidenza che la normativa abbia portato a una riduzione sostanziale degli incendi. Questo dato deve essere interpretato alla luce del calo generale del numero dei fumatori e del crescente utilizzo di metodi alternativi al fumo tradizionale.

Va comunque ricordato che le sigarette a bassa propensione all’accensione non sono totalmente esenti dal rischio di possibili incendi. Continuano a verificarsi incidenti, specialmente in ambito domestico, a causa di sigarette gestite in modo non adeguato e con la massima attenzione.

Struttura di una sigaretta a bassa propensione all’accensione (LIP)

Una sigaretta preconfezionata è composta da due parti principali: il cilindro di carta che contiene il tabacco e il filtro. Il tabacco, solitamente, è una miscela di foglie tritate, mentre il filtro, progettato per ridurre l’inalazione del fumo, è generalmente realizzato in fibra di acetato di cellulosa.

La carta utilizzata per avvolgere la sigaretta è di tipo speciale e deve garantire una combustione uniforme.

Per limitare il rischio di incendi quando una sigaretta viene lasciata incustodita, si utilizza un cilindro di carta che contiene al suo interno, due o tre fasce meno porose, le quali agiscono come “barriere rallentatrici” (speed bumps).

Quando la combustione raggiunge queste fasce, l’afflusso di ossigeno si riduce, spegnendo la sigaretta e impedendone la combustione totale.

Metodo di valutazione della propensione all’accensione

La propensione all’accensione viene valutata tramite un metodo standardizzato, definito nella norma EN ISO 12863 “Standard test method for assessing the ignition propensity of cigarettes”, basato sulla norma ASTM E2187. Questo metodo misura la capacità di una sigaretta, posizionata su substrati standard, di generare abbastanza calore per mantenere la combustione e rappresentare così un rischio di accensione per materiali circostanti, come mobili imbottiti o biancheria da letto. Tale metodo viene utilizzato con le sole sigarette preconfezionate.

Risultati del test ASTM E2187. In alto: sigaretta convenzionale senza filtro; in basso a sinistra: sigaretta commerciale convenzionale con filtro; a destra in basso: sigaretta commerciale LIP.

Nel video che segue è stato condotto un test comparativo tra sigarette commerciali standard e sigarette LIP su biancheria da letto ignifuga. Le sigarette normali sono state posizionate sul lato destro del letto, mentre quelle LIP sul lato sinistro, per evidenziare le differenze nel comportamento di combustione.